Polles: la viscerale pittura del sentire
Claudio Polles è pittore sanguigno ed un corale, autentico protagonista di una pittura che è vita vissuta allo stato puro, in una coniugazione indissolubile di materia ed emozione violenta. La realtà arriva a Polles attraverso il filtro dei sensi incantati nella contemplazione di una natura immensa, infinita, che solo il suo continente di adozione, l’Oceania, può conoscere. Tutto cattura la sua attenzione e accende la sua meraviglia. Dai colori assoluti di un paesaggio incontaminato agli animali che sovente invadono gli spazi delle sue tele e fungono da riferimenti di collegamento ad una vita pregna di ricordanze ed emozionalità forse bambine sempre coltivate ai centro del cuore. Dai sensi alla percezione del respiro e del sentimento del mondo, il passo è breve. Polles intercetta allora le sottili frequenze di quell’anima mundi che sente pulsare in lui. Ecco che il dato emozionale e passionale precipita direttamente sulla tela per effetto di una pittura che diventa azione inconscia del corpo, ove nulla è premeditato ma tuttavia segue un misterioso tracciato interiore. Inizia lo spettacolo della realizzazione che diremmo oli over, a tutto campo. Non ci sono pennelli, né ferri del mestiere. È un corpo a corpo con la tela. Non vi sono limiti cromatici o spaziali. Tutto è istinto, assenza di progetto e, dal punto di vista psicoanalitico, catarsi e atto liberatorio. I colori invertono l’ordine naturale. Gli uccelli divengono azzurri, i cani candidi e le solinghe figure umane sono simili a tragici fantocci urlanti nel silenzio di un mondo ingrato ed indifferente. li disagio psichico dei personaggi è il disordine dell’umana ragione, il progresso tecnologico che isola dal mondo, che divora un incolpevole pianeta. Ecco, il confronto tra l’uomo e io natura è il confronto tra il disordine umano e l’ordine matematico, biologico di ciò che ci circonda e che è frutto di un’Intelligenza superiore, metafisica. L’emozionalità diviene allora concetto, riflessione esistenziale. Perché siamo così ostili verso la natura madre? Dove stiamo andando? Perché corriamo verso uno solitudine senza rimedio? Polles vive questi interrogativi nel profondo. La sua pittura densa, forte, ispessita parla un linguaggio forte e chiaro. E’ tempo di reagire, il tempo del risveglio di una coscienza umana finora sopita nell’incanto illusorio di un benessere senza fine.
Giancarlo Bonomo – critico dell’arte