3 giugno 2004
Claudio Polles è un grande.
Aprendo la cerimonia di inaugurazione della sua mostra, tra ospiti più o meno illustri, poeti e musicanti, sulla sua pittura si sono soffermati i critici o sedicenti tali parlando di sorprendenti sintesi tra astratto e figurativo, di opere che non conoscono il labor limae ma che piuttosto sono work in progress, e via svolazzando.
Poi ha parlato lui. Poche storie, ha detto, “io dipingo come scopo. Ci metto energia, libido, movimento”. Il resto è dettaglio.
E’ un grande, Claudio Polles.
Alla prossima amministrazione rimane il compito di trovarne uno migliore, magari che possa anche usare il “mentre” al posto del “come”. Sarebbe un’apoteosi.
Claudio Polles, arte e poesia
Claudio Polles espone le sue opere in villa Selvatico in via D’Annunzio n. 142 a Biancade, dal 2 al 6 e dall’11 al 13 giugno 2004, dalle ore 17.00 alle 20.00. Nato a Giavera del Montello (Treviso) nel 1951 si trasferì con la sua famiglia in Australia l’anno successivo. Nel 1986 un suo dipinto viene selezionato dal Consolato italiano per una donazione a Sua Santità Papa Giovanni Paolo II. La sua pittura, che a prima vista può sembrare immaginativa, in realtà lascia intravedere linee, tratti che possono rimandare a volti o figure animali o comunque, a qualcosa di oggettivo. Le sue immagini non sono del reale, ma rapppresentazioni del nostro io più profondo, più indifeso, riflessi della nostra parte più intima che conserva intatti impulsi e paure. Attualmente Polles vive e dipinge alternandosi fra la Costa d’Oro in Australia e il suo studio a Conegliano.
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